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Rivista di archeologia e architettura antica

Tag Archives: Syracuse

Considerazioni sulle attività di spoliazione presso le mura di Siracusa: modi d’uso e percorsi della pietra

Autori: L. Idà, L. Longobardi

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L’intento di questo contributo è accennare alle attività di spoliazione avvenute presso le mura dionigiane di Siracusa a seguito di ricerche condotte in una porzione delle fortificazioni stesse, nell’area tradizionalmente nota come Scala Greca. In primo luogo si elencano alcuni elementi tecnici che si muovono a favore di processi di abduzione della pietra dalla cinta; inoltre, si offre una descrizione del territorio prospiciente le mura di Siracusa, dove la relazione tra la balza dell’Epipoli e il pianoro sottostante, fino al margine costiero, presenta caratteristiche ideali per movimentare i blocchi lapidei sottratti alla fortificazione dionigiana. Infine, vengono valutate le fonti cartografiche storiche che, con il loro patrimonio di toponimi e fatti, oltre a costituire un valido supporto per ricostruire le opportunità economiche della costa orientale della Sicilia in recenti studi, consentono in questa sede di valutare la potenzialità del litorale ed il coinvolgimento di esso nei processi di trasferimento della pietra.

The aim of this paper is to mention the spoliation activities that took place at the Dionysian walls of Syracuse because of researches conducted in a portion of the fortifications , in the area traditionally known as Scala Greca. First of all, it is listed some technical elements that support the process of abduction of the ashlars from the walls; furthermore, it is offered a description of the area facing the walls of Syracuse, where the relationship between the Epipoli cliff and the plateau below, up to the coastal margin, shows ideal characteristics for moving the stone blocks taken from the Dionysian fortification. Finally, historical cartographic sources are evaluated which, with their heritage of toponyms and facts, in addition to constituting a valid support for reconstructing the economic opportunities of the eastern coast of Sicily in recent studies, allow to evaluate the potential of the coastline and its involvement in stone transfer processes.

Una città nella città. Forma e funzione delle acropoli nelle colonie greche d’Occidente: i casi di Cuma, Siracusa, Taranto e Neapolis

Autori: V. Parisi, A. Averna, M. Crisci, R. Perrella

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Il contributo presenta i risultati preliminari della ricerca svolta nell’ambito del progetto “AKROMA. Akropolis of Magna Graecia. A critical “top-down” view on Landscape, Architecture and Cult Network in the Western Greek Colonies” – Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”. A partire da quattro siti chiave accuratamente selezionati (Cuma, Siracusa, Taranto, Neapolis), il tema delle acropoli nelle colonie greche di Magna Grecia e Sicilia, finora mai analizzato in modo sistematico in letteratura, è stato affrontato in una riflessione di ampio respiro volta a individuare possibili modelli e declinazioni del concetto in chiave greco-occidentale. Luoghi enfatici e strategici per caratteristiche morfologiche e orografiche, le acropoli si configurano come vere e proprie “città nella città”: si tratta, infatti, di spazi definiti e separati, naturalmente difesi ma allo stesso tempo proiettati verso l’esterno (il mare, la città bassa, l’entroterra), caratterizzati da funzioni specifiche, sempre di carattere pubblico, collettivo, rappresentativo. Il loro ruolo, concreto e simbolico, si sviluppa intorno a due principali poli funzionali, quello religioso – in quanto sedi dei templi legati ai più importanti e antichi culti cittadini – e quello politico/militare – particolarmente enfatizzato in età ellenistica, in concomitanza con lo sviluppo delle tecniche poliorcetiche. Grazie alla rilettura complessiva dei dati archeologici e all’emancipazione dai modelli della madrepatria, le acropoli coloniali possono così ritrovare spazio e significato nella storia urbanistica delle poleis d’Occidente.

The paper presents the preliminary results of the research project “AKROMA. Akropolis of Magna Graecia. A critical ‘top-down’ view on Landscape, Architecture and Cult Network in the Western Greek Colonies” – University of Campania “L. Vanvitelli”. Starting from four carefully selected key sites (Cumae, Syracuse, Taranto, Neapolis), the theme “acropolis” in the Greek colonies in Magna Graecia and Siciliy, which had been never investigated systematically before, has been object of a wide-ranging analysis, whose goal was to identify its peculiarities from a specific Western Greek point of view. Emphatic and strategic places due to their morphological and orographic features, acropolises are arranged as “city within a city”: they are well-defined and separated areas, protected by natural defenses, which at the same time projected outwards (the sea, the lower city, the hinterland) and were always characterized by public, collective and representative functions. Their role, both concrete and symbolic, developed around two main functional poles, the religious one (as the site of the oldest city temples) and the political/military one (particularly emphasized with the development of polyorcetic techniques in the Hellenistic age). Thanks to the comprehensive reinterpretation of archaeological data and the emancipation from the motherland models, colonial acropolises can thus regain space and significance in the urban history of the Western Greek poleis.