Supplementi e monografie della rivista Archeologia classica; 14, n.s. 11, Roma, «L’Erma» di Bretschneider, 2017, 632 pp.: ill.
ISBN 978-88-913-0845-0
ISBN 978-88-913-0843-6 e-book
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Sul tema dei depositi votivi la letteratura archeologica ha tradizionalmente mostrato maggiore interesse verso il contenuto della deposizione più che verso la deposizione in sé, proponendo analisi descrittive e formali delle classi di offerte o di singoli oggetti d’arte, spesso estrapolate dai dati contestuali. Anche se più recentemente si è iniziata ad osservare una maggiore sensibilità scientifica verso il deposito votivo inteso come categoria archeologica dotata di un alto potenziale conoscitivo per la ricostruzione delle pratiche rituali, è mancato finora uno studio – analitico e sintetico – sul tema. Da qui l’intenzione di colmare questo vacuum, partendo innanzitutto da una base documentaria ampia e rigorosamente selezionata. Attraverso il censimento dei contesti delle aree coloniali di cultura greca della Sicilia e dell’ Italia meridionale, in un periodo compreso tra la fine dell’ VIII e il IV-III secolo a.C., in modo da poter cogliere gli inizi della pratica devozionale e la sua recessione/ trasformazione, il volume propone l’elaborazione di tipologie di deposito, ossia modelli per classificare e differenziare i complessi votivi, in modo da superare il disordine, anche terminologico, che spesso si riscontra negli studi di settore. Inseriti all’interno del palinsesto della religione greca, i depositi votivi emergono come sistemi complessi in cui gli oggetti, gli spazi, gli attori e i gesti del sacro convivono in stretta relazione. I dati e gli strumenti interpretativi elaborati si propongono, inoltre, come un mezzo utile per leggere il fenomeno delle deposizioni votive nei suoi caratteri generali e specifici, potenzialmente esportabile anche in altri ambiti cronologici e culturali.
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Valeria Parisi è dottore di ricerca in Archeologia e assegnista presso la Sapienza – Università di Roma, dove collabora in qualità di cultore della materia alle attività di ricerca e di supporto alla didattica per la cattedra di Archeologia Classica. È responsabile del coordinamento scientifico e didattico dello scavo in località Saturo (Taranto). Tra i suoi principali interessi di studio e ricerca, l’archeologia del culto e la religione greca – con particolare attenzione alla ricostruzione delle pratiche rituali tramite la documentazione offerta dalla cultura materiale – la coroplastica, soprattutto nei suoi aspetti semantici e funzionali, e i temi legati alla colonizzazione greca in Italia meridionale, in particolare in relazione alle fasi iniziali della fondazione delle apoikiai.
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Per altre informazioni: «L’Erma» di Bretschneider
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