Autori: C. di Fazio, A. Grazian
Scarica l’articolo in formato .pdf.: La Velia da Massenzio a Mussolini. Ideologia, politica e paesaggio urbano
Il contributo intende ripercorrere, indagandone i significati ideologici in chiave di politica urbana, le vicende di lungo periodo che a partire dall’età di Massenzio si susseguono nella storia urbanistica del versante meridionale della Velia, una delle aree più rappresentative e storicamente qualificate del centro di Roma antica e moderna, oggetto di successive trasformazioni che incidono a fondo sull’immagine e sul valore di questo importante spazio pubblico fino all’età contemporanea. A seguito delle fasi tardo antiche e medievali, alle intervenute variazioni e alterazioni funzionali (ad esempio l’uso come fienile) si accompagnano la radicale trasformazione del significato e la perdita d’identità della basilica massenziana, riconosciuta come tale soltanto agli inizi del XIX secolo da Antonio Nibby. Come testimoni dell’evoluzione dell’immagine urbana di questo segmento della città, sostituito nel ruolo di centro simbolico dai nuovi punti focali della Roma papale, si analizzano le vedute, le incisioni e i disegni dall’antico noti tra XVII e XIX secolo. Un rinnovato capitolo nella storia della pendice meridionale della Velia si apre prima con i progetti di politica urbana del Governo francese (1809-1814), seguiti dagli scavi ottocenteschi e poi con l’idea della “passeggiata archeologica” che polarizza il vivo dibattito archeologico e urbanistico del periodo post-unitario. L’apertura di via dell’Impero, infine, si configura come l’ultimo atto di semantizzazione di questo settore della Velia, secondo un processo di politica urbana di stampo ideologico e propagandistico che coinvolge direttamente la basilica di Massenzio, reinterpretandola nelle funzioni.
The contribution intends to analyse, investigating the ideological meanings in terms of urban policy, the long-term events that since the age of Maxentius have followed one another in the urban history of the southern slope of the Velia, one of the most representative and historically qualified areas of the centre of Ancient and modern Rome. The hill has been the object of successive transformations that have changed the image and value of this important public space up to the contemporary age. After the late ancient and medieval phases, the functional alterations of the area were followed by the loss of identity of the basilica of Maxentius, recognized as such only in the early 19th century by Antonio Nibby. The views, engravings and drawings from the 17th-19th centuries witness the evolution of the urban image of this part of the city, replaced in the role of symbolic centre by the new focal points of papal Rome. A renewed chapter in the history of the southern slope of the Velia opened up with the French government’s urban policy projects (1809-1814), followed by the 19th-century excavations and then by the idea of the “passeggiata archeologica” which has polarised the archaeological debate and urban planning of the post-unitary period. Finally, the opening of via dell’Impero was the last act of semantization of this sector of the Velia, according to an ideological and propagandist urban policy process that has directly involved the basilica of Maxentius, reinterpreting it in its functions.