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Rivista di archeologia e architettura antica

Tag Archives: Apollo

Ancora su Artemis Astiàs e Artemis Kindyàs. Prodigi, culti e storia a Iasos e Bargylia

Autori: R. Fabiani, M. Nafissi

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A quanto ricorda Polibio (16, 12, 2), a Iasos e a Bargylia si sosteneva che sulle statue delle due dee locali, Artemis Astiàs e Artemis Kindyàs, non cadesse né pioggia né neve. Un precedente saggio ha cercato di chiarire la natura del prodigio in rapporto alla tradizione religiosa e culturale greca e di inquadrare il portento nelle dinamiche regionali di competizione intercomunitaria. L’indagine prosegue con l’esame complessivo di quanto è noto dei santuari che ospitavano le due statue, del ruolo delle dee e dell’integrazione del loro culto nella religione civica. Si chiariscono le dinamiche storiche e le pratiche istituzionali, rappresentative e devozionali che si dispiegarono a Iasos e a Bargylia come premessa o in parallelo alle tradizioni che circolavano sui prodigi. Si prendono in esame per Iasos aspetti quali la peculiarità dell’epiclesi Astiàs, il culto della triade apollinea nel santuario del Çanacık Tepe, il ruolo di Apollo e Artemis nella vita politica e religiosa in collegamento con la vicenda storica complessiva della città, tra mondo greco e cario. Per Bargylia, oltre al problema della localizzazione del santuario e del rapporto con Kindye, viene riconsiderata la precocissima comparsa dell’immagine della statua di culto come marchio di zecca sulle monete della città. Si suggerisce che tale scelta sia da mettere in relazione con la preesistente fama della natura prodigiosa della statua.

According to Polybius (16, 12, 2), the inhabitants of Iasos and Bargylia claimed that neither rain nor snow fell on the statues of two local goddesses, Artemis Astiàs and Artemis Kindyàs. An earlier paper attempted to clarify the nature of this wonder in relation to Greek religious and cultural tradition, and to contextualize it within the dynamics of rivalry between cities in the same region. The investigation continues with a review of what is known about the sanctuaries that housed the two statues, the role of the goddesses, and the integration of their cult into civic religion. In this respect, the present paper illustrates the institutional, figurative and devotional practices that developed in Iasos and Bargylia as a premise of, or parallel to, traditions about prodigies. Regarding Iasos, aspects such as the distinctive features of the epiclesis of Artemis Astiàs, the cult of the Apollonian triad at the sanctuary of Çanacık Tepe, and the role of Apollo and Artemis in political and religious life are examined from the perspective of the history of the city and within the framework of Graeco-Carian relations. Regarding Bargylia, in addition to the issue of the location of the sanctuary and its relationship with Kindye, the paper reconsiders the very early appearance of the image of the cult statue as a mintmark on the city’s coinage. It is suggested that this relates to the pre-existing fame of the statue’s prodigious properties.

Hestiatoria nella tradizione rituale delle colonie d’Occidente

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Questo contributo è stato presentato al Convegno Internazionale Cibo per gli uomini, cibo per gli dei. Archeologia del pasto rituale, Piazza Armerina, 5-8 maggio 2005. Se ne fornisce ora una versione aggiornata.
Il consumo di pasti rituali collettivi è un aspetto del culto ampiamente praticato in ambiente greco e il suo studio riguarda non solo l’esame delle pratiche rituali propriamente dette, ma anche delle strutture architettoniche destinate all’uso presenti all’interno dei santuari. In ambito magno greco tale tradizione trova esempi significativi, sebbene in periodi cronologici differenti, nel santuario extramuraneo di Afrodite a Locri (cd. Stoà ad U nell’area di Centocamere, databile nel VI secolo a.C.) e nel santuario di Hera Lacinia a Capo Colonna di Crotone (cd. Edificio H, databile in età ellenistica). Attraverso l’esame di questi due contesti, il contributo propone un esame della documentazione relativa alla tradizione del pasto rituale in ambito coloniale delineando attestazioni, modalità di ricezione ed eventuali sviluppi di tale pratica nell’Occidente greco.

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This paper was presented at the International Conference Cibo per gli uomini, cibo per gli dei. Archeologia del pasto rituale, Piazza Armerina, 5-8 of May, 2005. This is an updated version.
The ritual collective meal is a widespread practiced aspect in the Greek background and its study concerns not just the exam of ritual practices, in the strict sense of the word, but also architectural structures, intended for the consumption, which were situated within the sanctuaries. In Magna Graecia this tradition finds significant examples, although in different chronological periods, in the extra-urban sanctuary of Aphrodite in Locri, (the so-called “U-shaped Stoà”, in the area of Centocamere, datable around the 6th century) as well as in the sanctuary of Hera Lacinia in Capo Colonna of Crotone (the so-called “H-building”, which dates back to the Hellenistic age). Starting from the examination of these two contexts, the study presents an outline of the documentation pertinent to the ritual meal tradition in Magno-Greek ambits, in order to propose a summing up of the data we have been gathering so far, which might sketch out evidences, reception modalities and possible developments of such a worship-practice in the Greek west.