Autore: G. Furlan
Scarica l’articolo in formato .pdf: Aspects of circular economy on an urban and inter-urban scale in the Roman age: towards a more holistic model
Nel corso degli ultimi anni, l’interesse per le pratiche di riuso nel mondo romano è costantemente cresciuto. Contestualmente, il dibattito in corso sulla sostenibilità delle economie contemporanee ha prodotto il raffinamento di strumenti teorici come quello di economia circolare, applicabili con le dovute cautele anche al mondo antico. Alla luce della cornice teorica fornita proprio da quest’ultimo concetto, il contributo esamina in maniera organica tutti quegli aspetti che caratterizzavano l’economia urbana di una città romana in senso “circolare”. Una serie di attori e di attività, dei quali spesso rimangono poche tracce archeologiche, contribuivano a ridurre la produzione di rifiuti e a ottimizzare l’uso delle risorse su base giornaliera. Queste attività (manutenzioni, riparazioni, uso secondario, lateral cycling, riciclo etc.) coinvolgevano un’ampia gamma di materiali e, lungi dall’essere occasionali, erano ben inserite nel cosiddetto sistema economico lineare (produzione, distribuzione, uso e scarto). Nonostante i dati disponibili siano ancora frammentari, questa rassegna mostra come nella percezione e nello studio dei centri urbani di età romana sia necessario integrare stabilmente anche le pratiche di economia circolare, per nulla secondarie. Motivazioni di tipo economico sembrano aver rappresentato il motore principale dell’economia circolare di età romana, ma dal panorama presentato emerge anche la presenza di una forma mentis che poneva al centro dell’attenzione i manufatti in quanto tali, e non il loro valore economico monetario. Quantificare l’impatto specifico e cumulativo delle varie pratiche di economia circolare nell’economia urbana rappresenta ancora una grande sfida, ma tutti i dati in nostro possesso indicano che queste avessero un effetto di assoluto rilievo.
During the last few years, interest in reuse practices in the Roman world has received increasing attention. On the other hand, the debate concerning the sustainability of contemporary economies has led to the refinement of theoretical tools such as that of circular economy. The paper examines, in the light of a circular economic framework, those aspects characterizing the Roman urban economy as circular. A series of activities and agents, sometimes leaving little archaeological footprint, reduced waste and optimized the use of fresh resources on a daily basis. These activities (maintenance, repair, secondary use, lateral cycling, recycling etc.) involved a wide range of materials and, far from occasional, they were well integrated into the so-called linear economic model (production, distribution, consumption, and discard). Although the available data are still fragmentary, this systematic review demonstrates that circular economy must be steadily included in the current narratives of Roman urban sites. Economic reasons seem to play a major role in moving the Roman urban circular mechanism; nonetheless, it also emerges a forma mentis putting the object at centre, and not its economic, monetary value. Quantifying the overall impact of circular practices in the Roman urban economy still represents a major challenge, but the data so far collected point to a significant influence.