Autore: C. Colelli
Scarica l’articolo in formato .pdf: Piccoli dischi in ceramica o pietra da Kyme Eolica. Sprazzi di vita quotidiana nel mondo greco in età geometrica e arcaica
Lo scavo di contesti di Kyme Eolica (Smirne, Turchia), databili fra la fine dell’VIII e la metà del VII secolo a.C., ha restituito un piccolo gruppo di dischi in ceramica e pietra del diametro di pochi centimetri. Si tratta di oggetti relativamente comuni nei contesti coevi in diversi centri del Mediterraneo, le cui radici affondano molto indietro nel tempo, particolarmente diffusi ad Atene e più in generale nel mondo greco di età geometrica e arcaica. Una lunga tradizione di studi, soprattutto di matrice anglosassone, tende a interpretarli in genere come pedine per giochi da tavolo (pessoi). Le fonti letterarie greche e la documentazione in nostro possesso forniscono diversi esempi di queste attività ludiche di cui in alcuni casi è possibile ricostruire le principali regole di svolgimento. La forma particolarmente semplice e la facilità di produzione suggeriscono per questi piccoli dischi la possibilità di ulteriori usi o reimpieghi, una eco dei quali, ancora una volta, si coglie nelle fonti letterarie e nella documentazione iconografica.
From two excavation pits in the lower part of the Agorà of Aiolian Cyme (Izmir, Turkey) an undisturbed late 8th – half of 7th century B.C. stratigraphy was recovered. During the excavation, a small group of disks (few centimeters diameters large), made of both pottery and stone, were found. Similar disks occur at several Mediterranean archaeological sites and were manufactured starting from prehistoric periods. These objects were largely produced during the Geometric and the Archaic period, as mostly attested at Athens. Abundant archaeological literature, mainly in English, considers these disks as pawns for board games (pessoi according to ancient Greek writers). The Greek literature provides also many examples of game activities related to these artifacts and, in some cases, we know the main game rules. The very simple shape and making of the small disks suggest that they could have been reused in other functions, as suggested by literary and iconographic documentation.