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Rivista di archeologia e architettura antica

Tag Archives: teatro

Dal monumento al segno grafico: il teatro di Taormina nei disegni dei Pensionnaires tra XVIII e XIX secolo

Autore: S. Calò

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Lo studio dell’architettura antica da parte degli architetti francesi era promosso attraverso il finanziamento di una borsa di studio per viaggiare in Italia, garantita ai soli vincitori del Grand Prix de Rome. I pensionnaires che godevano di questo privilegio si recavano a Roma e alcuni di loro si inoltrarono oltre il territorio laziale per giungere in Sicilia. Si analizzano alcuni disegni del teatro di Taormina conservati nell’archivio dell’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts a Parigi e realizzati tra XVIII e XIX secolo da Houël, Renard, Blouet e Duc. Dal confronto degli elaborati grafici emergono analogie e differenze nel modo di rappresentare l’architettura antica e il contesto paesaggistico: appare necessario uno sguardo interdisciplinare che valorizzi le peculiarità tecniche ed espressive di ciascun pensionnaires, ponendole in relazione alla questione del viaggio, alle testimonianze scritte e alla restituzione dei monumenti antichi.

The study of ancient architecture by French architects was promoted through the funding of a scholarship to travel to Italy, guaranteed only to the winners of the Grand Prix de Rome. The pensionnaires who enjoyed this privilege went to Rome and some of them went beyond the Latium territory to reach Sicily. In particular, we analyze some drawings of the Taormina theater preserved in the archive of the École Nationale Supérieure des Beaux-Arts in Paris and made between the 18th and 19th centuries by Houël, Renard, Blouet and Duc. Comparing the drawings, similarities and differences emerge in the way of representing ancient architecture and the landscape context: an interdisciplinary perspective is necessary which enhances the technical and expressive peculiarities of each pensionnaires, placing them in relation to the question of travel, to the travel journals of architects and to the restauration of ancient monuments.

Das römische Theater von Mogontiacum (Mainz): Typologische Überlegungen mit Blick auf den regionalen Kontext

Autore: M. Teichmann

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Nella romana città di Mogontiacum, l’odierna Magonza, sorgeva un tempo quello che forse è il più grande teatro romano a nord delle Alpi. Già tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento l’edificio fu parzialmente scavato, documentato e poi demolito. Recenti ricerche avviate alla fine degli anni ‘90 hanno ripreso lo scavo parziale del monumento. Nonostante le nuove ricerche sul campo e l’importanza del teatro in antico, il dibattito moderno ha riservato all’edificio poca attenzione tanto che talvolta esso è stato analizzato partendo da presupposti errati, basati su conoscenze obsolete. Il presente lavoro si concentra sul confronto tipologico con altri teatri della regione (in primis la provincia della Germania superior). Il teatro di Magonza doveva essere eccezionale sotto diversi punti di vista, a partire dagli ornamenti architettonici, influenzati da modelli mediterranei, dalla sua tipologia, dalle sue dimensioni e infine dalla sua così antica epoca di costruzione. Il ruolo particolare del teatro è dovuto principalmente al suo presunto utilizzo nel corso degli eventi commemorativi per Nero Claudius Drusus, delle assemblee politiche e allo stanziamento in città dell’esercito romano.

The probably largest Roman theater north of the Alps was located in Roman Mogontiacum (today‘s Mainz). Already in the late 19th and early 20th century, the site was partially excavated, documented and destroyed. Recent research was initiated in the late 1990s and resulted in the partial excavation of the monument. Despite the new field research and the importance of the building in Antiquity, the theater has been given relatively little attention in modern research discussions, or has sometimes been discussed under incorrect assumptions, based on the obsolete state of research. The present paper focuses on the typological comparison with other theaters in the region (primarily the province of Germania superior). The theater of Mainz was outstanding in various ways, based on architectural ornamentation influenced by Mediterranean models, its type, size and its very early construction date. The particular role of the theater is mainly due to its presumed function in the context of the memorial events for Nero Claudius Drusus, political gatherings and the presence of the Roman army.

Arredo urbano e rappresentatività pubblica e privata: il caso dell’Apulia meridionale in età tardo repubblicana e imperiale

Autore: R. Belli Pasqua

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Oggetto d’esame del contributo è la scultura di età romana restituita da Taranto, Lecce e Brindisi; pur nella difficoltà di risalire in molti casi ai contesti di provenienza, tale documentazione consente di analizzare le modalità di impiego della decorazione scultorea ai fini delle esigenze di rappresentatività della committenza pubblica e privata delle tre città. Le sculture ideali, realizzate in funzione dei grandi complessi monumentali edificati a partire dall’età augustea (complessi celebrativi, teatri, impianti termali, anfiteatri), manifestano l’adesione alle istanze politiche e culturali emanate a livello centrale, mentre la statuaria iconica documenta la scelta privilegiata di aree pubbliche o di edifici fortemente rappresentativi, utili ai fini del consenso, così da creare quegli “spazi figurativi” attraverso i quali la città celebra se stessa e i suoi cittadini. Schemi iconografici e modelli di riferimento attestano una piena adesione ai modelli culturali proposti dall’autorità imperiale.

The study investigates the Roman sculpture from Taranto, Lecce and Brindisi; although in many cases it is difficult to trace the pertaining original contexts, the preserved documentation allows us to analyze how the sculptural decoration was used to meet the needs of public and private representativeness. The ideal sculptures, realized in function of the great monumental complexes built starting from the Augustan age (celebratory complexes, theaters, thermae, amphitheaters), show the adhesion to the political and cultural guidelines enacted at central level, while the iconic statuary documents the choice of public areas or highly representative buildings, aimed at building consent, so as to create those “figurative spaces” through which the city celebrates itself and its citizens. Iconographic schemes and reference models attest the full adherence to the cultural models proposed by the imperial authority.