Autore: G. Arena
Scarica l’articolo in formato .pdf: Un “fiume di fogna”: il Tevere, Giovenale e la piscatrix Aurelia
La V satira di Giovenale descrive lo sperequato rapporto fra patronus e cliens, ma offre anche l’attestazione di un mestiere femminile, quello di pescivendola, e di un’aurorale coscienza ambientalista, connessa con il depauperamento delle risorse ittiche causato sia dall’inquinamento del Tevere sia dalla pesca indiscriminata nel Mar Tirreno. I dati desumibili dal testo del poeta satirico risultano confermati grazie al proficuo confronto stabilito rispettivamente con l’iscrizione incisa su un’ara funeraria marmorea dedicata ad una piscatrix e con le testimonianze offerte da Ateneo di Naucrati e Galeno di Pergamo a proposito della spasmodica ricerca di pesci pregiati da parte di un’élite danarosa residente a Roma.
Juvenal’s V satire describes the unequal relationship between patronus and cliens, but also offers the attestation of a female profession, that of a fishwife, and of an auroral environmental awareness, connected with the depletion of fish resources caused both by the pollution of the Tiber and indiscriminate fishing in the Tyrrhenian Sea. The data that can be deduced from the text of the satirical poet are confirmed thanks to the fruitful comparison established respectively with the inscription engraved on a marble funerary altar dedicated to a piscatrix and with the testimonies offered by Athenaeus of Naucratis and Galen of Pergamum about the spasmodic search for precious fishes by a wealthy élite resident in Rome.