Autore: A. Bravi
Scarica l’articolo in formato .pdf: Atena, Marsia e l’aulo nello spazio della polis
Questo saggio intende proporre una nuova interpretazione del gruppo di Atena e Marsia di Mirone, esposto sull’Acropoli di Atene e descritto da Pausania come una raffigurazione della dea Atena e del sileno Marsia, intento ad afferrare gli auloi “che la dea voleva fossero gettati via”. L’interpretazione proposta tende a sottolineare come la novità della techne di Mirone si riveli nella complementarietà espressiva dell’opera al suo contesto topografico e nella semantica che scaturisce dal rapporto tra il linguaggio delle forme e il paesaggio monumentale e figurativo di cui l’opera è parte.
This essay aims to provide a new interpretation of a group of bronze statues that was displayed on the Acropolis in Athens, described by Pausanias as a depiction of the goddess Athena and the Silenus Marsyas, intent on grasping the auloi “that the goddess wanted thrown away”. The proposed interpretation tends to emphasise how the novelty of Myron’s techne is revealed in the expressive complementarity of the work to its topographical context, in the semantics arising from the relationship between the language of forms and the monumental and figurative landscape of which the work is a part.