Autore: G. Arena
Scarica l’articolo in formato .pdf: Una falsa epigrafe nelle “Storie vere” di Luciano di Samosata: l’età degli Antonini fra realtà e finzione
Luciano di Samosata, erudito e raffinato esponente della Seconda Sofistica nell’età degli Antonini, nelle Storie Vere riporta il testo di un’epigrafe incisa su una colonna di berillo e collocata in una località portuale. La verosimiglianza del racconto non deve ingannare: il sofista intende per un verso stigmatizzare l’usanza molto in voga di far incidere versi autocelebrativi e per un altro polemizza con l’adulatoria storiografia contemporanea, offrendo così un gradevole intrattenimento ad un pubblico parimenti interessato al soggetto storico e alla narrativa paradossografica.
Lucian of Samosata, an erudite and refined exponent of the Second Sophistic in the Antonine age, in the True Stories reports the text of an inscription engraved on a beryl column and placed in a port site. The verisimilitude of the story must not deceive: the sophist intends on the one hand to stigmatize the very popular custom of having self-congratulatory verses engraved and on another to argue with the flattering contemporary historiography, thus offering a pleasant entertainment to an audience equally interested in the historical subject and paradoxographical literature.