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Rivista di archeologia e architettura antica

Tag Archives: restauro

Dal monumento al segno grafico: il teatro di Taormina nei disegni dei Pensionnaires tra XVIII e XIX secolo

Autore: S. Calò

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Lo studio dell’architettura antica da parte degli architetti francesi era promosso attraverso il finanziamento di una borsa di studio per viaggiare in Italia, garantita ai soli vincitori del Grand Prix de Rome. I pensionnaires che godevano di questo privilegio si recavano a Roma e alcuni di loro si inoltrarono oltre il territorio laziale per giungere in Sicilia. Si analizzano alcuni disegni del teatro di Taormina conservati nell’archivio dell’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts a Parigi e realizzati tra XVIII e XIX secolo da Houël, Renard, Blouet e Duc. Dal confronto degli elaborati grafici emergono analogie e differenze nel modo di rappresentare l’architettura antica e il contesto paesaggistico: appare necessario uno sguardo interdisciplinare che valorizzi le peculiarità tecniche ed espressive di ciascun pensionnaires, ponendole in relazione alla questione del viaggio, alle testimonianze scritte e alla restituzione dei monumenti antichi.

The study of ancient architecture by French architects was promoted through the funding of a scholarship to travel to Italy, guaranteed only to the winners of the Grand Prix de Rome. The pensionnaires who enjoyed this privilege went to Rome and some of them went beyond the Latium territory to reach Sicily. In particular, we analyze some drawings of the Taormina theater preserved in the archive of the École Nationale Supérieure des Beaux-Arts in Paris and made between the 18th and 19th centuries by Houël, Renard, Blouet and Duc. Comparing the drawings, similarities and differences emerge in the way of representing ancient architecture and the landscape context: an interdisciplinary perspective is necessary which enhances the technical and expressive peculiarities of each pensionnaires, placing them in relation to the question of travel, to the travel journals of architects and to the restauration of ancient monuments.

Il restauro dei marmi antichi di palazzo Medici-Riccardi dopo l’alluvione di firenze del 1966

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L’alluvione di Firenze del 1966, pur nel dramma della situazione, rappresentò letteralmente uno spartiacque per la forte accelerazione che impresse nella ricerca e sperimentazione dei prodotti da impiegare nel restauro e, soprattutto, fu luogo prediletto per la messa in atto delle finalità che un restauro dovrebbe andare a soddisfare, in base alla nuova lezione di Cesare Brandi. Nel momento in cui si riconosce che l’epifania di un’opera d’arte è imprescindibile dalla materia che la compone, ecco che il restauro si definisce come intervento con il quale salvaguardare, fin dove possibile (cioè senza incorrere in un falso storico e/o artistico), l’integrità fisica del manufatto su cui interviene. Relativamente poi al recupero dei marmi antichi di proprietà di Palazzo Medici – Riccardi, è particolarmente interessante stabilire se la decisione finale di rimuovere dai volti i rifacimenti in gesso o stucco di vecchi restauri sia legata a una tradizione operativa di stampo purista di discendenza Ottocentesca o se, piuttosto, proprio alla luce della lezione di Brandi e dei danni inferti alla collezione, sia stata la risposta tecnica che sul momento pareva meglio rispettare proprio i dettami brandiani.

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The flood in Florence in 1966 was really a tragedy, because it caused victims and damaged houses, shops and works of art, but at the same time it promoted the growth of restoration with international collaboration. The theory of Cesare Brandi established that the “epifania” of the work of art is indivisible from the matter of which it’s made, as a result the restoration must protect the material integrity of the work without making an artistic or storic falsehood. Whit regard to ancient marbles of Palazzo Medici – Riccardi, it’s very interesting that if their restoration (i.e. the removal of old remakings in plaster or in stucco) was the consequence of the nineteenth-century technical experience or the best solution in relation to the damages done by the flood and likewise the theory of Brandi.

Calculating reinforcement for fragmented architectural members. A three dimensional approach

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C:UsersavrouvaDocumentsAVrouva - ΑντίγραφοkionokraNel progetto di restauro dell’Acropoli di Atene molto spesso ci si imbatte in fratture significative sulle membrature architettoniche in marmo. La pratica comune dei lavori di restauro è quello di unire i frammenti di marmo insieme con barre filettate in titanio, inserite in fori praticati nel materiale lapideo e fissati in posizione con malta cementizia. La stima dei carichi di progetto di strutture come i monumenti dell’Acropoli è un compito molto difficile, soprattutto quando si considera la risposta sismica. Per questa ragione sono stati impiegati con ottimi risultati metodi elaborati e precisi e strumenti analitici. Recentemente l’analisi basata sugli elementi discreti sembra predire abbastanza accuratamente la risposta di queste strutture e fornisce un metodo efficace di tempo rispetto all’uso dell’analisi basata su elementi finiti. Ma l’impiego di tali metodi per calcolare l’armatura richiesta da ciascuna frattura non è ancora applicabile su larga scala, così, per facilitare il lavoro sul sito, si utilizzano ancora metodi semplificati. Fino ad ora, il metodo di calcolo per le armature necessarie consisteva nell’adottare analogie dimensionali semplificate per le fratture, per l’armatura e per le condizioni di carico. L’articolo illustra un metodo sintetico e semplificato per il calcolo dell’armatura richiesta per elementi architettonici frammentati, tenendo conto degli effetti delle tre dimensioni spaziali (geometria della frattura, geometria del rinforzo metallico e geometria del carico). In questo approccio si tiene conto del problema del calcolo della tensione prevista dell’armatura in complesse forme spaziali di frattura. Le ricadute più significative del progetto sono in un prodotto finale che abbia il carattere di uno strumento accessibile e facile da usare, in grado di rispondere in tempo reale e facilitare così il lavoro degli ingegneri civili sul sito.

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In the Acropolis of Athens restoration project it is very often to come across significant fractures on the architectural marble members. The common practice of the restoration work is to join the marble fragments together with threaded titanium bars, inserted into drilled holes inside the marble and fixed into place with cement mortar. The estimation of the design loads of structures such as the Acropolis monuments is a very difficult task especially when the seismic response is concerned. For this reason elaborate and accurate methods and analytical tools have been used with very good results. At the recent times discrete elements analysis seems to predict accurately enough the response of these structures and provides a time effective method as opposed to the use of finite element analysis. But the use of such methods for calculating the required reinforcement in each fracture is not yet feasible in a large scale, thus simplified methods are still used to facilitate the work on the site. The methodology of calculating the required reinforcement so far consisted of simplified two dimensional analogies of the fractures and the reinforcement as well as the loading conditions. This article presents a concise and simplified methodology for the calculation of the required reinforcement for fragmented architectural members taking into account the effects of the three spatial dimensions (geometry of the fracture, geometry of the reinforcement and geometry of the loading). In this approach the problem of calculating the expected tension of the reinforcement in complicated spatial forms of fracture is dealt with. The important features and requirements meant to be kept by this project was that the final product should maintain the character of an easy to use and accessible tool that would respond in real time to facilitate the work of the civil engineers on the site.