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Rivista di archeologia e architettura antica

Tag Archives: Vitruvio

La tipologia forense nel De architectura: teoria o prassi costruttiva? Una verifica nella Hispania alto-imperiale

Autore: A. Labriola

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Sin dalla sua riscoperta nel Rinascimento l’opera di Vitruvio costituisce una fonte fondamentale per lo studio dell’architettura antica. Tuttavia, l’avanzamento delle ricerche sul campo ha messo progressivamente in evidenza come molte delle formulazioni teoriche contenute nel De architectura trovino in realtà scarso riscontro negli edifici attestati archeologicamente. Nel presente contributo viene proposta una verifica empirica dell’aderenza delle indicazioni di Vitruvio sui fori all’effettiva prassi costruttiva del suo tempo, attraverso l’analisi della diffusione nelle tre provincie romane della Hispania dei rapporti proporzionali suggeriti dall’autore latino per il dimensionamento dei piazzali forensi e delle basiliche. Il gran numero di complessi forensi alto-imperiali noti in quest’area geografica ha consentito la definizione di un campione di indagine sufficientemente ampio da poter ottenere risultati statisticamente significativi e trarre conclusioni estendibili anche ad altri contesti provinciali.

Since its rediscovery in the Renaissance, Vitruvius’ work represents a key source for the study of ancient architecture. Nevertheless, the advancement of field research has progressively revealed that a large part of the theoretical framework provided by the Vitruvian treaty is scarcely corroborated in the buildings known from archaeological excavations. This paper proposes an empirical verification of the correspondence between Vitruvius’ guidelines on forums and the actual architectural praxis of his time, through the analysis of the diffusion in the three Roman provinces of Hispania of the proportional ratios suggested by the Latin author for the planning of forum squares and basilicas. Thanks to the large number of early imperial forum complexes known in this geographical area the resulting sample is large enough to obtain statistically significant results and to draw conclusions that could also be extended to other provincial contexts.

Il tempio romano dell’Asklepieion di Kos: nuovi dati per la sua anastilosi

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Il contributo ripercorre la scoperta dell’Asklepieion di Kos da parte dei tedeschi R. Herzog e P. Schazmann, le indagini svolte dalla missione archeologica italiana ed il programma di interventi dell’archeologo L. Morricone e dell’architetto M. Paolini, al fine di presentare il tempio romano della IIa Terrazza nelle sue diverse fasi, di cui l’ultima risultato della parziale realizzazione del progetto di anastilosi di M. Paolini, noto attraverso i disegni autografi. Durante le due missioni di ricerca in situ svolte dall’autrice si è potuto effettuare la catalogazione ed il rilievo dei frammenti architettonici del tempio romano, che hanno condotto alla restituzione, bidimensionale e tridimensionale, del tempio e dell’Asklepieion, anche attraverso un ampliamento ed una revisione critica delle ricerche precedentemente svolte. Si presenta infine la ricostruzione virtuale di un nuovo progetto di anastilosi del tempio, elaborata proprio grazie ai risultati della catalogazione dei frammenti, della ricostruzione grafica digitale, bidimensionale e tridimensionale, e dell’analisi tecnico-costruttiva, oltre che morfologica, utilizzata come strumento di verifica e sintesi della ricerca svolta.

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The contribution retraces the discovery of the Asklepieion of Kos conducted by the Germans Rudolf Herzog and Paul Schazmann, the investigations by the Italian Archaeological Service and, above all, the restoration work made by the archaeologist Luigi Morricone and the architect Mario Paolini, in order to present the Roman temple on the second terrace. This restoration study is described in its different phases, till the last partial realization of the anastylosis, known through the original drawings. During the activity carried out on the site, the author, with new surveys and with the complete catalogue of architectural fragments belonging to the Roman temple of the Asklepieion, has been in position to make the restitution of the building in two-dimensional and three-dimensional visions, verified also through the extensive critical review of the researches previously undertaken.
Finally, the author presents the virtual reconstruction of a new anastylosis project of the Roman temple, developed on the basis of the results of the catalogue of the fragments, the reconstruction through the traditional and digital graphics, the analysis and technical construction, as well as the morphological studies, used as a verification tools and synthesis of the research.